Sul piacere che manca
Contro l’asservimento del desiderio, per una gioia dell’esistenza.
Contro l’asservimento del desiderio, per una gioia dell’esistenza.
Una comunità emancipata è una comunità di cantastorie e di traduttori.
Benjamin si lancia verso le vette dei Pirenei, spinto soltanto dal disperato desiderio di salvare i suoi scritti, per lui più preziosi della vita.
35 brevi saggi di un «artista collettivo» capaci di affinare le armi della critica dell’esistente e della produzione di concetti: lo «sciopero umano», l’artista ready-made, un nuovo femminismo.
Muhammad Ali (all’anagrafe Cassius Clay) non è solo il più grande peso massimo di tutti i tempi: è la fotografia del mondo contemporaneo e delle sue ambivalenze.
La storia della prima città fondata nel XXI secolo: la Jungle di Calais. Una città, al centro di una guerra, nata all’inizio degli anni Duemila e distrutta nel 2016. Una nuova idea di mondo ancora troppo giovane.
La radicale creatività della vita e degli scritti di Carla Lonzi trovano in questo libro una sintesi biografica e analitica compiuta, grazie alla minuziosa e fertile ricerca della storica dell’arte e femminista Giovanna Zapperi, la quale di quel «gesto creativo all’altezza della vita» è in tutto e per tutto un’erede.
Biennali e pubblici, misure del valore e display, mediatizzazione e attivismo sono al centro di questa disamina da cui lo statuto dell’arte non risulta più lo stesso, così come le sue funzioni e i suoi ruoli.
acques Rancière è il filosofo a noi contemporaneo che più di tutti ha saputo articolare una riflessione insieme estetica e politica. Ormai considerato a livello internazionale tra i più acuti «critici» dello sguardo sull’arte e sul cinema, il suo approccio si allontana da ciò che normalmente si intende per relazione arte/politica.
Un libro che nelle sue incursioni alla ricerca dei nessi tra amore e rivoluzione nella storia del Novecento, dalla Rivoluzione iraniana ai movimenti contro la guerra in Vietnam, pone oggi l’urgenza di pensare l’amore all’altezza dei desideri di trasformazione.
Gioia è l’incremento della nostra potenza di pensare e di fare, insieme alla nostra capacità di provare affetto; gioia è il percorso comune del nostro corpo con altri, che inventa nuovi rapporti e crea corpi sociali più potenti. La gioia travalica gli argini della filosofia, e invade il piano politico della democrazia. Questa gioia rimane l’enigma e la promessa che il pensiero di Deleuze ci offre.
Individui isolati, crucciati e depressi, ecco il panorama che ci consegna la sociologia dei nostri giorni. Ma la filosofia ha altre risorse, per indicarci la strada di una vita comune, oltre l’individuo. Si badi, non una vita «in comune», ma comune in sé. Pensare le condizioni della vita comune significa pensare la politica che vogliamo.
Lo sfruttamento del lavoro industriale si esercitava sui corpi, i muscoli, le braccia. Oggi si esercita sul linguaggio, l’intelligenza, gli affetti. Siamo nell’epoca dell’anima al lavoro. Quali sono gli effetti patogeni di questa cattura da parte del Capitale? Che ne resta del pensiero critico nella sua relazione con le trasformazioni del lavoro e della tecnologia negli ultimi decenni del XX secolo?
A 81 anni Jean-Marie stupisce ancora una volta. Immaginando questo film, Kommunisten, con la sua portata politica e morale, le sfide della sua realizzazione e la capacità di invenzione che ci propone. Accompagna il Dvd il libro di Giorgio Passerone, Sperimentazione comune.
Quando dal Cielo… – Wenn Aus Dem Himmel… è un film sulle relazioni tra forma visiva e forma sonora. Fabrizio Ferraro porta lo spettatore al centro del processo creativo e di improvvisazione: la relazione tra musicisti e produttore, la ricerca dei suoni nello spazio, le registrazioni, i silenzi, gli ascolti. Un film che ci insegna a guardare, ascoltando l’immagine.
Che cos’è per il filosofo francese Alain Badiou la felicità reale?
Quell’effetto prodotto dalla verità nell’esperienza di ciascuno. Non la ricompensa della virtù, ma la virtù stessa. L’esperienza affermativa di una interruzione della finitudine. L’affetto della vera vita.
Ne è passato di tempo da quando il Capitale obbligava al lavoro ricorrendo alla coercizione e alla forza bruta. Oggi, al contrario, per convertire al meglio il lavoro in forza-lavoro ricorre agli affetti. Per questo possiamo parlare di una nuova economia delle passioni, specifica delle forme di sfruttamento e della messa al lavoro contemporanee.
Che cos’è l’arte nella postmodernità? Cosa ne è del bello nel passaggio dal moderno al postmoderno? Cos’è il sublime quando la sussunzione reale del lavoro al capitale e l’astrazione completa del mondo si sono compiute?