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Che cos’è un’OperaViva?

Tra un’opera viva e un classico esiste un rapporto molto stretto, quasi di identificazione. Entrambi sono infatti legati a una istanza di attivazione/riattivazione individuale e collettiva; così come muovono da una necessità del presente che interpellandoci ci costringe ad una presa di parola non solo in relazione al passato, ma >…

L’opera viva per eccellenza è l’essere umano nato da donna, ovvero, vista dal lato del soggetto invece che dell’oggetto, l’opera creatrice materna. Il fatto è tanto evidente quanto rimosso nella storia del pensiero occidentale, che in materia di (pro)creazione ruba al materno tutte le metafore possibili (un’opera si concepisce, si >…

Ushabti – i rispondenti – è il nome delle figurine, intagliate nel legno o modellate nella faience, che, in Egitto, accompagnavano il defunto nel viaggio nell’Oltretomba. Schiere di ushabti, allineati in cassette e teche degne del mattoide acquartierato in Utopia Parkway, vegliavano allo sfaccendamento perpetuo, all’ufficio postremo. Incongrui, faraonici playmobil >…

È difficile definire che cos’è un’«opera viva». È facile infatti che il suo senso sia determinato dal concetto di opera e che quindi la vita ne risulti in qualche modo qualificata e quindi catturata. Si finirebbe, volenti o nolenti e nonostante le diverse accezioni che pur si possono dare, per >…

Vorrei partire dall’aggettivo di quest’opera – viva. E vorrei partire da questo aggettivo perché gli utopici gesti linguistici devono essere riconosciuti. Sappiamo, infatti, che ogni utopia è tanto più suscettibile di realizzazione quanto più la sua ripetizione, anche linguistica, è riconosciuta, e condivisa. E merita riconoscimento pensare che possa esserci >…

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