Diletta Mansella vive e lavora a Parigi, dove nel 2013 ha discusso la sua tesi di dottorato all’Università di Paris 8 (La mise en scène comme lieu de la transformation de la répétition en acte singulier). Ha insegnato italiano all’Università di Rennes II, è membro del comitato di redazione dei «Cahiers Critiques de Philosophie» e del Laboratoire d’études et de recherche sur les logiques de la philosophie contemporaine.
La sua ricerca si colloca alle intersezioni tra scrittura, arti e politica. Questi interessi convivono con una frequentazione del teatro e della performance: ha messo in scena le Serve di Jean Genet (2005), Il Verdetto di Valeria Parrella (2009), ha collaborato con Claire Fontaine nella performance Get Lost (2007, 2008). Interviene nel lavoro della compagnia L’éclat des gestes diretta dalla coreografa Isabelle Dufau.
Ha tradotto in lingua italiana Lo spettatore emancipato di Jacques Rancière (DeriveApprodi 2017); una versione rimaneggiata della sua tesi di dottorato, Artaud metteur en scène et médecin è in pubblicazione per il 2018.