Erin Manning

Teorica culturale e filosofa politica canadese e artista attiva nei campi della danza, del design tessile e dell’installazione interattiva. Agisce negli spazi interstiziali tra filosofia, estetica e politica, con uno spiccato interesse per le pratiche pedagogiche. Titolare della cattedra di Speculative Pragmatism, Art and Pedagogy all’Università Concordia (Montreal, Canada), è fondatrice del SenseLab, laboratorio che esplora le intersezioni tra pratica e teoria attraverso la matrice del corpo in movimento. La sua ricerca artistica è orientata alle relazioni e agli intrecci, spesso in chiave partecipativa, giocando in modo sinestetico con il tatto, sperimentato nel movimento ProTattile per la cultura e il linguaggio DeafBlind. Le sue mostre hanno avuto luogo alla Biennale di Sydney, Glasshouse (New York), Vancouver Art Museum, McCord Museum (Montreal), House of World Cultures (Berlino) e Galateca Gallery (Bucarest). Tra le pubblicazioni: Out of the Clear (di prossima uscita), For a Pragmatics of the Useless (2020), The Minor Gesture (2016), Always More Than One: Individuation’s Dance (2013), Relationscapes: Movement, Art, Philosophy (Cambridge, Mass.: MIT Press, 2009) e, con Brian Massumi, Thought in the Act: Passages in the Ecology of Experience (2014).

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