Una linea viva
Che cos'è un'OperaViva?
Che cos’è un’opera viva?
una danza, le monde un rien (plutôt la vie), velocità e lentezze, il naufragio di Bas Ian Ader, i’m too sad to tell you, 4’11”, Laborintus di Sanguineti versi al confine tra due tempi, la partita a scacchi di marcel, l’esilio e la lingua, Lisa Fittko e la sua voglia di oltrepassare i bordi, libri e mattoni, i salta bordi dei nostri tempi, il reve générale di place de la republique, l’atto parresiastico di chi rischia tutto, chi sputò su hegel, l’uso del corpo che tende alla gioia, silvia, angelus novus, i sogni dei reclusi nel carcere di palmi, cb e i poeti russi, il rifiuto in arte come in politica, Tronti e Matarrese, le poesie di Fortini, fortini cane, compagni cani, i gatti di Burroughs e le zecche di Deleuze, e ancora, le zecche sottoproletarie in anna (quando il regista cade dal trono), certamente Grifi, Braibanti e le formiche, eccessivi riferimenti metazoici, cambio.
come gli uccelli nel cielo come i fiori nei campi, un’opera viva potrebbe essere il tentativo di non farsi catturare, di spostarsi, di tendersi verso la metamorfosi, in fuga dalle certezze che rendono statiche le nostre potenze identitarie, in fuga dai maestri, anche
divenire molti, e poi incontrarsi, creare luoghi che resistono, sinergie, affetti, la bellezza delle relazioni amicali.
una linea viva, forse, verso una viva vita.
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