Poveri voi

Un nuovo brand del lusso per sovvertire il presente con stile

povero

La donna e l’uomo 2017 sfilano sulla passerella di Giuliano Lombardo che, con un senso di ostentazione, sceglie la più classica delle strade, via Condotti per dire quanto un lusso senza redistribuzione sociale sia una circostanza da rovesciare. Moltitudini delle grandi occasioni. Molti gli stranieri, soprattutto cinesi in modalità tecnologia avanzata e russi da alteroimperialismo, un po’ cow a dire il vero.

La siflata del nuovo brand Povero ha visto i volti noti del general intellect, l’editrice filosofa Ilaria Bussoni, il direttore della nostra rivista Nicolas Martino, la figlia dello stilista artista con amici, e tanti altri avventori, faticosamente in piedi e camminanti (ondeggianti) dopo secoli di permanenza sulle sedie del bar Giamaica di Milano. Secoli a sorseggiare questa vita agra, che non smette di ritessersi, di amaramente stupirci, di omaggiarci. Una intellect performance nella Roma ladrona.

Apprezzatissima la borsa in tela leggerissima, adatta a chiunque non ha uno stipendio per la sua lieve manegevolezza e il minimo ingombro esistenziale. Ma è tutta la collezione a raccontare di questo nuovo universo minimal dal quale esce il ritratto di una generazione veramente spericolata, tra i contratti a terminissimo del job’s act, l’austerity europea, l’aggressione ordoliberista, il taglio dei servizi sociali e la disoccupazione a livelli interstellari.

Cosa c’è di meglio che nascondersi dietro la visiera Povero per sussurrare al mondo che il rifiuto del lavoro a noi piace anche ai tempi dei praticantati infiniti e gratuiti, dei rinnovi, e del lavoro h24. Cosa c’è di meglio del cappello per nascondere lo sguardo dormiente al mondo efficiente, sempre in corsa a caccia del merito, noi che facciamo della pigrizia una medaglia al valore. Scappiamo tra le vie di questo presente angosciante con indosso una maglietta di lusso, il nostro lusso. Il lusso di trovare il modo per tessere il nostro comune. Questi oggetti, i nostri vestiti, segnalano al mondo la presenza dei nostri corpi. Corpi dissidenti, corpi rimossi, corpi con i quali noi vogliamo ricordare i volti dei migranti, i volti degli emarginati, i volti degli altri da loro.

È questa la fetta di mercato cui Giuliano Lombardo strizza l’occhio con un  prêt-à-porter confezionato nella primavera 2017, per ispirare l’insorgenza a interi strati di popolazione senza confini. Magliette adatte per la spiaggia libera, foulard che possono essere usati contro l insolazione da manifestazione, sguardi fieri, nuance insorgenti. All’affollata conferenza stampa i modelli e le modelle e lo stilista artista, non ci dicono che una cosa: Sovvertire è il nostro stile! (poi si perdono nel confuso mosaico della città, hanno una riunione per una rivista…)

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