Chi nuota, chi si tuffa, chi annega
Una mostra di Andreas Zampella
Mi è sembrato, per tutto il tempo, che le opere si muovessero. Si teme sempre di incontrare qualcosa di morto nelle mostre d’arte, il segno inanime di un passaggio passato. Oggetti che sono memoria. Alla personale di Andreas Zampella, prodigioso artista giovane ma vecchio allo stesso tempo, Piano di ascolto, presso la galleria di Andrea Festa Fine Art fino all’8 luglio, il tavolo della percezione l’ho trovato rovesciato. Tra le quattro grandi stanze dirimpettaie di Castel Sant’Angelo le opere respiravano. Parlavano. Nuotavano, mordevano. Ognuna era una storia in atto.
Piano d’ascolto del divenire continuo del mondo. Mondo oggetto, mondo arto, mondo morso. Un realismo magico sofisticato e un po’ alchemico questa esposizione curata da Nicolas Martino, che in questa vivezza rilegge la pulsante presenza delle opere di Hermann Nitsch, cui Zampella ha dedicato studi rigorosi e approfonditi. Ed è vero, qualcosa si aziona davanti alla tela «Applausi», intrecci di mani, festival del piacere comune e rito al contempo (quanto rito? quanto piacere onesto chiede l’opera. Qualcosa brucia di fronte alla stanza rossa, dove ci immaginiamo sostare ogni volta che la collera dipana tra le mura della nostra intima identità. Qualcosa si trasforma, da straccio per pulire i pennelli a «Sipario verde»: sussurra che il mondo è uno specchio di significanti, che le soglie sono ovunque, che la nostra cecità spesso è totale. Sono sogni arrabbiati i morsi di plastica, e carne ribelle il cilindro che ne contiene una porzione in espansione silenziosa e continua.
Ma è nella trilogia grigia, «Chi annega, chi nuota, chi si tuffa», «Ombra di un letto con pioggia», «Passaggio tra le sfingi» che la domanda si fa esistenziale. Che l’uomo si fa atmosfera, che la vita si fa ricerca. Trittico struggente che racconta gettatezza e vita agra al contempo, nella simultaneità del sensibile che si compone di fili d arte asincronici. «Arrendersi per sempre» è il quadro doppio, due mani in alto, due palme, intersezione uomo e natura contro estraneità dei piani. Nella resa la magia meridiana: sottrarsi per vivere ancora.
Andreas Zampella, «Piano di ascolto» (a cura di Nicolas Martino), Andrea Festa Fine Art (Lungotevere degli Altoviti, 1 – Roma. La mostra è visitabile su appuntamento scrivendo a: andreafestafineart@gmail.com). Venerdì 8 luglio 2022 – in occasione del finissage – verrà presentato il catalogo della mostra edito da DITO Publishing.
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