Abbandona le illusioni
E preparati alla lotta
L’argomento con cui il centro-sinistra ci chiama a votare è l’anti-fascismo. E ti sembra niente? risponde la mia voce interiore. No, no, rispondo io stesso alla mia voce interiore. È importantissimo, come no. A patto che quell’appello non provenga da chi ha gli stessi programmi dei fascisti, altrimenti quell’appello suona vuoto, soprattutto a chi ha meno di settant’anni. Dunque se permettete vorrei capire meglio. Quali sono gli altri argomenti su cui il centro-sinistra ci chiama a votare? Cosa possono dire sul tema del lavoro, della scuola, dei diritti umani, della pace, questi democratici che ci chiedono il voto, dopo aver perduto per strada due beniamini della Confindustria che sono stati l’uno segretario del PD e l’altro Ministro del PD e ora si agitano al centro per farsi notare?
Per prima cosa dunque chiederò a me stesso chi ha distrutto la forza contrattuale del lavoro precarizzando ogni istante di tempo sociale? Il nome che mi viene in mente è quello del Tony Blair italiano, segretario del Partito democratico e presidente del Consiglio Matteo Renzi. Suo è il jobs act che sistematizza la deregulation del lavoro. Suo e del suo partito, che oggi è guidato da Enrico Letta. Non mi risulta che Letta abbia intenzione di seguire le orme di Yolanda Diaz, che in Spagna ha restituito al lavoro le garanzie che i democratici italiani hanno cancellato. Da questo punto di vista non vedo perché dovrei votare per il centro-sinistra. E come me la maggioranza degli operai italiani che vota per Giorgia Meloni, e qualche ragione ci sarà.
Poi mi chiedo chi ha avviato il processo di privatizzazione del sistema scolastico che ha impoverito la scuola pubblica? Il nome che mi viene in mente è quello di Antonio Laforgia, governatore della Regione Emilia Romagna che con la legge Rivola riconobbe per primo la cosiddetta parità della scuola privata, con la quale di fatto si aprì la strada allo smantellamento del sistema pubblico cui la Ministra Gelmini contribuì con i maxi-tagli del 2008. La privatizzazione di tutto è l’ideale di tutti i democratici, a cominciare dallo stesso integerrimo Bersani che si fece vanto di avere in programma «lenzuolate» di privatizzazioni.
Quanto ai diritti umani rifletto sulla questione della migrazione, sul diritto al rifugio per coloro che fuggono dai paesi distrutti da guerre lanciate dall’Occidente (e regolarmente appoggiate dai governi di centro sinistra). Naturalmente mi viene subito in mente quell’energumeno di Matteo Salvini, che rappresenta il centro destra e non vede l’ora di poter annegare qualche decina di miglia di persone con le sue stesse mani. Ma poi ricordo che colui che ha costruito il dispositivo legale e politico per annegare la gente e consegnarla nelle mani dei torturatori libici non è stato l’energumeno Salvini, ma il signor Marco Minniti, che oggi dirige Leonardo, azienda leader nella produzione di armi nel settore dell’aeronautica e della sicurezza.
È Minniti il principale responsabile della morte di decine di migliaia di migranti che cercavano salvezza oltre il mare. Naturalmente Salvini lo ringrazia perché gli ha fornito gli strumenti legali per il respingimento sistematico e per la detenzione in campi di concentramento, per la clandestinità obbligatoria e lo schiavismo nei campi di pomodori del sud. Inoltre non dimentico che il partito democratico ha ripetutamente rinviato, dimenticato, omesso di portare in votazione la deliberazione relativa alla questione dello ius soli, che permetterebbe a ottocentomila italiani con la pelle non perfettamente bianca di avere gli stessi diritti degli altri italiani, quelli senza macchia.
Alla fine mi chiedo: e la pace? Sarà almeno su questo il centro-sinistra un po’ meno orrendo degli amici di Putin convertiti alla causa della nazione europea non appena la guerra ha suonato le trombe? Purtroppo debbo ammetterlo: il più guerrafondaio di tutti è certamente il mansueto Enrico Letta. È il centro-sinistra che chiama alla guerra, vuole la guerra, e proclama a pieni polmoni la sua fedeltà incrollabile alla NATO, che solo un anno fa il presidente Macron dichiarò cerebralmente defunta, ma ora è risorta come uno zombie per armare il Battaglione Azov, per continuare in eterno una guerra assassina.
Allora mi chiedo perché dovrei votare per il centro sinistra. Sono disorientato. Almeno però mi dico, non saranno altrettanto ignoranti, non saranno altrettanto tracotanti. Se vincesse il centro sinistra di Letta, mi dico, avremmo per lo meno governanti che sanno di cosa parlano, conoscono la storia e scelgono il progresso piuttosto che la guerra e la violenza. Poi ascolto la dichiarazione di Enrico Borghi, membro della Segreteria del PD. Borghi ha detto oggi che «La destra si dice atlantista, ma con questa destra non si va verso Washington, ma semmai verso Bogotà». Vorrei capire meglio se questo Borghi preferisce le squadracce paramilitari di Alvaro Uribe o la repressione armata di Dunque piuttosto che un presidente progressista votato dalla grande maggioranza degli elettori colombiani.
Ma la frase di Borghi vuole dire anzitutto che il suo ideale è Washington, come dimostra l’appoggio che i democratici italiani hanno dato alla guerra in Afghanistan, a quella in Iraq, e al massacro di centinaia di migliaia di civili, e come dimostra l’appoggio che i democratici italiani hanno dato e danno al regime razzista e colonialista di Israele che ogni giorno uccide qualche palestinese. Ma forse la frase sfuggita dal seno di Borghi vuol dire soltanto che il ceto politico democratico è fatto di ignoranti come il Ministro degli Esteri Di Maio secondo il quale in Venezuela c’è un dittatore chiamato Pinochet.
Cari democratici dei miei stivali, a Bogotà c’è un presidente che si chiama Gustavo Petro eletto dalla grande maggioranza degli elettori, un presidente che per la prima volta si propone di portare la pace dove da centocinquant’anni c’è guerra civile. Io non so se Petro riuscirà a realizzare il suo programma, quello che so è che sta tentando di difendere il genere umano dalle belve dagli sfruttatori al cui servizio stanno Enrico Borghi come Enrico Letta. Ho deciso che non voterò per costoro anche se so benissimo che si prepara un regime para-fascista e assassino. Ma gli aguzzini stanno da una parte e dall’altra. Perciò mi sono detto: non votare né l’uno né l’altro. Abbandona le illusioni e preparati alla lotta.
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