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Nanni Balestrini

Ne Le strutture antropologiche dell’immaginario (1960) Gilbert Durand (che in diversi passaggi riprende Bachelard ma soprattutto Lévi-Strauss) ci dona una definizione della poesia: «la poesia è integrazione linguistica e disintegrazione semantica». E in un altro passaggio ci dice che la poesia va letta attraverso una sorta di «yoga della lingua». >…

In occasione dell’uscita del libro In fiamme. La performance nello spazio delle lotte (1967-1979) per b-r-u-n-o editore, pubblichiamo la prefazione delle curatrici. Il volume interroga la scena del lungo Sessantotto in Italia all’incrocio tra sperimentazioni artistiche e politiche dei movimenti, alla ricerca di questioni che ancora assediano e turbano il >…

Nanni era uno stronzo! Questo mi suona come l’unico incipit adeguato a queste righe, necessario per segnare una distanza rispetto a quel clima di incensamento che sempre si diffonde come un’epidemia tra quelli che restano, quando qualcuno ci lascia. Quella vedovanza contrita, del come faremo senza di lui, che Nanni >…

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