Elvira Vannini

Storica dell’arte, critica e curatrice indipendente. Dottore di ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bologna è attualmente docente presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha fondato il magazine HOT POTATOES. Art, Politics, Exhibition Conditions. Tra i recenti progetti: The matter is not how woman is represented in the art system but how woman does art outside of it (MAMBo, Bologna), Clashing Tales. The local aspect of the struggle (Red House Sofia), Everybody talks about the weather. We don’t (NABA, Milano); Laboratorio di interpretazione (Manifesta7, Bolzano); Same Democracy (neon<campobase, Bologna); Every Revolution is a throw of dice (Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova). Fa parte dell’Editorial Office di No Order. Art in a Post Fordist Society. Ha pubblicato in Alfabeta2, Commonware, DoppioZero, Arte e Critica, Flash Art, Around Photography, Undo.net. È stata co-conduttrice di uno spazio radiofonico su Radio Città del Capo-Popolare Network.

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Articoli

In un mondo stregato, deformato e capovolto, si aggirano i fantasmi  di Monsieur le Capital e di Madame la Terre,  come caratteri sociali e insieme direttamente come pure e semplici cose. Karl Marx, libro terzo del Capitale Ecofemminismo: note a margine dell’arte «L’ecologia è una questione femminista. Io vedo questi >…

27 ottobre 1978. Nella sala del Centro Culturale Studentesco (SKC) di Belgrado, un «sociologo barbuto» prende la parola «autorizzato» a esprimersi sull’oppressione femminile: relatrici francesi e italiane – in particolare Anne Marie Sauzeau Boetti – lo contestano con disappunto urlando in tutte le lingue «Basta! Assez! Enough!» e gli impediscono >…

Elvira Vannini: La fenomenizzazione del linguaggio, della semiotica e della geopolitica sono al centro dei tuoi interessi di artista e di «pre-poeta» – come ami definirti. Quale era il potenziale radicale dei modelli estetici della «nuova arte», che avrebbe trovato un terreno fertile nel quadro ideologico dell’autogestione socialista della Jugoslavia >…

Si dice che l’avanguardia, ellittica e problematica per definizione, abbia mimato (e non denunciato) la modernità capitalistica e il suo regime rappresentativo. E questo a differenza di quanto avveniva nel fronte comune della retrovia sovietica rivoluzionaria  È possibile parlare di un «Modernismo socialista» (rimasto periferico, clandestino, meno visibile) capace di >…

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