Qualche idea per una vacanza molto intelligente

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Ketty La Rocca, Craniologia, 1972, radiografia con sovrapposizione fotografica, cm 30x23,5

Passare la vacanze lavorando in un posto anonimo, sotto un cielo grigio tendente al plumbeo, in una città di piccole o medie dimensioni, triste e semideserta. Probabili piovaschi, temperature inferiori alla media stagionale. Pieni di risentimento, vantarsi della propria operosità su facebook.
Lettura consigliata:
Friedrich Nietzsche, La genealogia della morale

Se si abita in una grande città, restarvi. Prendere un autobus a caso, la prima corsa della mattina, e non scendere più, fino all’ultima corsa della sera. Munirsi di taccuino e prendere nota di tutto ciò che accade, soprattutto a se stessi.
Lettura consigliata:
Pierre Hadot, Esercizi spirituali e filosofia antica

Se si abita in una grande città, e questa città è Roma, restarvi. Prendere un autobus a caso, la prima corsa della mattina, e non scendere più, fino all’ultima corsa della sera. Solo che l’autobus non passa mai. Ripetere l’esperienza ogni giorno, farsi degli amici sotto la pensilina, bere birre Peroni con loro.
Lettura consigliata:
Ernst Bloch, Il principio speranza

Studiare per l’orale del concorso per insegnanti.
Lettura consigliata:
Luciano Bianciardi, La vita agra

Scegliere una via centrale o semicentrale, lunga almeno un chilometro, un chilometro e mezzo, di una città qualsiasi, una via abbastanza ricca di bar, e decidere di farsi ogni bar della via, metodicamente. In ogni bar, chiedere al barista qual è l’acolico meno bevuto e berlo, per una questione di giustizia.
Lettura consigliata:
Beppe Viola, Quelli che…

Passare le vacanze su Tinder con la scusa di indagare le condizioni materiali di produzione del soggetto di desiderio al giorno d’oggi. Sì, come no.
Lettura consigliata:
Giulio Minghini, Fake

Darsi un nome di battaglia e recarsi a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como, per vedere il luogo dove «la Resistenza italiana ha messo fine al fascismo» fucilando il duce. Fare il bagno nel lago e ritrovarsi accanto a una barca da pesca dipinta di nero, con un teschio bianco accanto al nome: «me ne frego». Porcodio, e andarsene infuriati.
Lettura consigliata:
Giovanni Pesce, Senza tregua

Seguendo il consiglio di un amico, fare centocinquanta chilometri, di cui venti di tornanti, per andare a pranzo a ferragosto in una trattoria all’antica, dove si mangia come una volta. Mangiare malissimo, proprio come una volta. Augurare all’amico di farsi fare un ponte da un dentista all’antica, di quelli di una volta.
Lettura consigliata:
Pellegrino Artusi, La scienza in cucina

Se si abita in Germania, andare in vacanza in Italia in un posto qualunque e lamentarsi di continuo perché è pieno di tedeschi. Se si abita in Francia, la même chose. Incarogniti, decidere infine, l’anno prossimo, di fare qualcosa di veramente intelligente e approfittare del periodo vacanziero per sviluppare una sensibilità estetica superiore, contribuendo alla Guida bella ai posti brutti di Arianna Lodeserto.
Lettura consigliata:
Arianna Lodeserto, Guida bella ai posti brutti. Tutto quello che non c’è da vedere

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