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Il maestro ignorante

In un letto gli amanti cercano una promessa, quella di una reciproca licenza. Promettono che quel momento, nel quale possono mutualmente andare l’uno verso l’altro senza incontrare limite, affondare le mani nelle carni senza ritegno, sarà lo stesso per sempre. Talvolta si dà l’incontro di corpi nel quale la libertà >…

L’affermazione speculativa ha bisogno di una pratica gioiosa corrispondente per tradursi in creatività e attività. L’affermazione in sé rischia di apparire semplicemente come ciò che afferra e sceglie l’essere che è; la gioia invece è propriamente ciò che produce l’essere  Un progetto etico non può rimanere sul piano della speculazione, >…

Un mondo «comune» non è mai semplicemente l’ethos, la dimora comune, risultante dalla sedimentazione di un certo numero di atti interconnessi. È sempre una distribuzione conflittuale dei modi d’essere e delle «occupazioni» all’interno di uno spazio dei possibili Con «fabbrica del sensibile» possiamo intendere anzitutto la costituzione di un mondo >…

Nella sua accezione rinascimentale e umanistica, con la parola impresa si intende l’attività che si organizza per dare al mondo la sua forma umana. L’impresa dell’artista rinascimentale è il segno e la condizione dell’indipendenza della sfera umana dal fato e dalla volontà divina. Nel pensiero di Machiavelli l’intrapresa è tutt’uno >…

Pubblichiamo qui un articolo tratto dal volume Per uno stato che non tortura (Mimesis, 2016) a cura di Caterina Peroni e Simone Santorso. Tutto si riassume in una parola. Solitudine. È la seconda sensazione che ho provato, la prima era la disperazione. La disperazione era ancora paralizzante, quando con le >…

Questo magnifico incontro tra due libertà porta il nome di lavoro salariato  Il capitalismo continua a lasciarci perplessi. Non fosse per lo spettacolo a volte così ripugnante, potremmo quasi osservare con ammirazione la sua audace performance che consiste nell’incalzare la massima centrale del corpus teorico che gli serve da ostentato >…

Qual è il rapporto tra politica e ontologia? Meglio: se democrazia, decisione dei molti, processo aperto e molteplice, senza ordine trascendente né telos (preordinato), è ancora possibile l’ontologia? Non sarebbe forse necessario collocarsi su un terreno propriamente «deontologico»? Se vogliamo prendere sul serio l’apprendistato filosofico di Michael Hardt, condotto seguendo >…

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