Archivio

Jacques Rancière

Recentemente è stato pubblicato il libro di Marco Scotini «L’inarchiviabile. L’archivio contro la storia» (Meltemi, 2023), che sarà presentato martedì 23 presso il Campus NABA (ore 18.30, Via Ostiense 92 Roma). Con Scotini interverranno Nicolas Martino, Marcelo Expósito, Carla Subrizi, Silvia Simoncelli. Un testo dedicato a un tema, quello dell’archivio, >…

In occasione dell’uscita del libro In fiamme. La performance nello spazio delle lotte (1967-1979) per b-r-u-n-o editore, pubblichiamo la prefazione delle curatrici. Il volume interroga la scena del lungo Sessantotto in Italia all’incrocio tra sperimentazioni artistiche e politiche dei movimenti, alla ricerca di questioni che ancora assediano e turbano il >…

Pubblichiamo qui un estratto del saggio «Contro il carisma. Insegnare l’emancipazione» pubblicato nel volume In cattedra. Il docente universitario in 8 autoritratti, a cura di Chiara Cappelletto (Raffaello Cortina Editore, 2019). Si tratta di un contributo che ci sembra particolarmente importante e in linea con le posizioni della nostra rivista. >…

Eravamo sul finire dell’Ottocento, in oscillazione ambigua tra materia inanimata e vitalità autonoma delle immagini, quando tra i Frammenti sull’espressione, Aby Warburg ha scritto Tu vivi, eppure non mi fai niente. La cattività dell’immagine, dunque, che quando espone la propria vita, rischia di essere prudentemente controllata e disarmata, ricondotta all’ordinaria >…

Disponibile in traduzione italiana il volume di Jacques Rancière, Lo spettatore emancipato (DeriveApprodi, pp. 176, edizione a cura di Diletta Mansella), del quale anticipiamo un estratto. Queste opposizioni – guardare/sapere, apparenza/realtà, attività/passività – definiscono una divisione del sensibile, una distribuzione a priori delle posizioni e delle capacità e delle incapacità >…

Il palcoscenico è ancora rialzato. Ma non è più sospeso sopra un’insondabile profondità: è diventato un podio. Walter Benjamin su Bert Brecht  Piattaforma filosofica La città è il campo privilegiato dell’esercizio del potere. Ovunque procedure di assoggettamento sono al lavoro (sui corpi, sul linguaggio e sui luoghi). Si distribuiscono spazi >…

Spettatori e spettatrici emancipati Sono uomini e donne che riescono a imparare, decidere e guardare il mondo, a esserne incuriositi, assumendo rispetto alla vita un atteggiamento ironico, giocoso e inventivo. Gli spettatori emancipati sono capaci di lavorare per vivere e di mantenersi vivi lavorando, perché coltivano allo stesso tempo passioni >…

Un mondo «comune» non è mai semplicemente l’ethos, la dimora comune, risultante dalla sedimentazione di un certo numero di atti interconnessi. È sempre una distribuzione conflittuale dei modi d’essere e delle «occupazioni» all’interno di uno spazio dei possibili Con «fabbrica del sensibile» possiamo intendere anzitutto la costituzione di un mondo >…

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