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Portolano

Il divario Est Ovest non è obsoleto. L’egemonia è ancora intatta, un’egemonia dell’Ovest nello stabilire la direzione. Ciò che è mutato è il modo in cui ci rapportiamo a ciò. Intrappolato nel processo di transizione, l’Est ha tradotto se stesso nell’idioma dell’ovest cercando disperatamente di ottenere l’impossibile – l’autenticità dell’originale. >…

Marco Scotini: Ancora oggi l’idea di modernità (tanto politica che artistica) è soltanto quella occidentale. E nella sua affermazione (penso soprattutto all’arte americana della fine degli anni Quaranta) si è avvalsa della contrapposizione al Realismo socialista del Blocco sovietico. Se però guardiamo all’arte della Jugoslavia ci imbattiamo in una sorta >…

Elvira Vannini: La fenomenizzazione del linguaggio, della semiotica e della geopolitica sono al centro dei tuoi interessi di artista e di «pre-poeta» – come ami definirti. Quale era il potenziale radicale dei modelli estetici della «nuova arte», che avrebbe trovato un terreno fertile nel quadro ideologico dell’autogestione socialista della Jugoslavia >…

Marco Scotini: Sei emerso come uno dei maggiori rappresentanti della generazione degli anni ’60 della scuola di Belgrado. A quel tempo hai dato prove importanti come pittore astrattista tanto da meritare il premio della Biennale di São Paulo (1963) e l’invito a documenta 3 (1964). Poi sei passato all’arte concettuale. >…

Pubblichiamo un estratto dal libro di Giovanna Zapperi, Carla Lonzi. Un’arte della vita, DeriveApprodi, Roma 2017, pp. 320. L’artista cessa di essere un possibile alleato, per diventare uno dei principali avversari della donna. L’arte si configura ormai come un mito patriarcale trasformandosi in uno dei nodi che permettono a Carla >…

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